Visita pastorale di Papa Francesco: la lettera del Parroco

Gesù percorreva tutte le città

“Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi insegnando per le loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore.”

 (Mt 9,35-36)

[one_third]Visita di Papa Francesco - 16 Marzo 2014[/one_third][two_third_last]Papa Francesco è il Pastore che Dio ha scelto per noi perché noi potessimo toccare e conoscere la sua tenerezza di Padre. La sua visita alla nostra parrocchia è il segno evidente dell’amore di Dio per noi, della sua tenera compassione.

Gesù passerà nella sua Persona per cercare gli smarriti di cuore, i figli perduti della casa del Padre, toccherà i poveri e i malati, guarderà e amerà i peccatori, benedirà i piccoli, guarirà e libererà i prigionieri, annunzierà la gioia del vangelo e della vita nuova.

Quanti poveri, ammalati, anziani, deboli, fragili, scartati da tutti, prigionieri del vizio e del peccato vogliono toccare, parlare, chiedere a Papa Francesco: “Padre mi benedica”, “Padre mi aiuti”, “Padre preghi per me”.

In realtà, anche se non lo sanno, è Gesù che desiderano incontrare, é Gesù, è Dio che desiderano che li tocchi, li guarisca, li aiuti.

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La visita di Papa Francesco è la visita di Gesù, è una visita pastorale. Non è una festa patronale o di quartiere, non è la visita a Guidonia o altra cittadina o villaggio. È la visita del Vescovo di Roma che viene in una sua parrocchia, in una comunità mai visitata da alcun Pontefice. Certamente è anche la visita ad una periferia della Diocesi di Roma e anche (nessuno se ne abbia a male) ad una periferia del comune di Guidonia.

Siate certi che, quando sarò ricevuto dal Santo Padre pochi giorni prima della sua visita, lo porterò a conoscenza della realtà del nostro territorio.

San Paolo, nella seconda lettera ai Corinzi, annunzia:

 Poiché l’amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.”

(2 Cor 5,14-17)

 Non è importante toccare, conoscere Cristo (o Papa Francesco) secondo la carne. È importante, è necessario, essere nuova creatura, credere all’amore di Dio per noi, non lasciarci rubare la speranza.

La visita di Papa Francesco è e sarà per molti l’inizio di una vita nuova. Dopo la visita di Papa Francesco il buon seme della Parola e dell’amore di Dio da lui seminato germoglierà e fruttificherà e lo Spirito di Dio non ci abbandonerà.

Pregate per il Papa, pregate per me, preghiamo gli uni per gli altri.

Il Parroco