Come si svolgerà il catechismo: indicazioni e catechesi

In questa sezione, considerato che purtroppo le nuove restrizioni e il persistere della pandemia ci impediscono di svolgere le attività di catechismo nella normalità, il Parroco Don Franco cercherà di dare settimanalmente ai ragazzi e ai genitori indicazioni e catechesi per pregare in famiglia e trasmettere la fede ai figli.

Come si svolgerà il catechismo?

  1. partecipando alla Santa Messa della Domenica, ore 10:00 o 11:30
  2. seguendo le attività di catechesi pubblicate online
  3. incontri in presenza ogni settimana:

Primo e secondo anno di Comunione: nel salone blu (salone grande sotto la Chiesa)

  • Martedì ORE 17,00-18,00
  • Mercoledì ORE 17.00-18,00
  • Giovedì ORE 17.00-18,00

Primo, secondo e terzo anno di Cresima (salone rosso accanto agli uffici parrocchiali)

  • Martedì ORE 17,00-18,00
  • Mercoledì ORE 17.00-18,00
  • Giovedì ORE 17.00-18,00

Gli  incontri in presenza dureranno circa 45-50 minuti, avranno carattere liturgico celebrativo.

Si pregano i genitori di arrivare con qualche minuto di anticipo per partecipare all’incontro ed avere tutte le informazioni sul prosieguo del catechismo.

A presto

Don Franco

Cari genitori,

collaborare con Dio per la nascita di nuove vite e trasmettere loro la fede è la più grande realizzazione della persona umana.

Come Maria contemplate, accarezzate, riscaldate la Vita. Siate santi, amatevi, educate i vostri figli nella disciplina del Signore, insegnate loro a pregare e benediteli.

Il Signore, il nostro Dio, Dio della vita sia con voi, vi benedica e faccia risplendere su di voi la luce del Suo volto.

La trasmissione della fede ai figli

Carissimi genitori,

all’inizio di questo nuovo modo di fare catechismo, pur con tutte le limitazioni di non iniziare in presenza con gli altri bambini e i catechisti, sono lieto di incoraggiarvi ad iniziare in presenza, ognuno nella propria casa, i figli con i genitori, recuperando il più antico ed efficace modello di trasmissione della fede.

La famiglia, piccola Chiesa, compie la sua originaria missione di dare la vita e irradiare il Vangelo, al punto che la stessa vita di famiglia diventa itinerario di fede e in qualche modo iniziazione cristiana.

I genitori, mediante la testimonianza della vita, sono i primi araldi del Vangelo presso i figli. Di più pregando con i figli, dedicandosi con essi alla lettura della Parola di Dio ed inserendoli la domenica, Pasqua della settimana, nell’intimo Corpo- eucaristico ed ecclesiale- di Cristo mediante l’iniziazione cristiana, diventano pienamente genitori, generatori cioè, non solo della vita carnale, ma anche di quella divina che, mediante l’opera dello Spirito Santo, scaturisce dalla croce e resurrezione di Cristo (Familiaris Consortio N° 39)

Per facilitare questa vostra missione di trasmettere la fede ai figli, come aiuto vi offro:

  1. Uno schema di preghiera che potrete usare come piccolo rituale per tutti vostri incontri e preghiere in famiglia;
  2. Ogni settimana, il giovedì, vi offrirò una paginetta con la Parola di Dio della domenica, una intenzione di preghiera e qualche “pillola” di spiritualità.

Rituale per la preghiera in famiglia

Inizio

Quando la famiglia è riunita, tutti si fanno il segno della croce, mentre il padre o la madre dice:

“Nel nome del padre e del figlio e dello Spirito Santo”
R. Amen

Saluto

Il padre o la madre dice:

“O Dio, vieni a salvarci. Signore vieni presto in nostro aiuto. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Alleluja”

Tutti insieme, si recita l’invocazione allo Spirito Santo:

“O Signore manda il Tuo Spirito, che rinnovi la faccia della terra”

Ascolto della parola di Dio

Il padre o la madre invita i figli ed i presenti all’ascolto della Parola di Dio e uno dei figli legge il brano della Sacra Scrittura. Il padre o la madre rivolge brevi parole ai figli e ai presenti, illustrando la Parola proclamata. I figli possono fare delle domande ai genitori.

Preghiera

Si può pregare spontaneamente con le parole che escono dal cuore di ciascuno.
Padre nostro, Ave Maria, Angelo di Dio, Eterno Riposo.

Segno della pace

Tutti i presenti si scambiano un bacio di pace.

Preghiera di benedizione

I genitori tracciano sulla fronte dei loro figli il segno di Croce e chi presiede pronuncia la preghiera di benedizione:

“Il Signore ti benedica e ti custodisca. Ti mostri la sua faccia e abbia misericordia di te. Volga a te il tuo sguardo e ti dia pace. Il Signore ti benedica”

oppure prima di coricarsi “Il Signore ti conceda una notte serena ed un riposo tranquillo.”

R. Amen

“Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste norme che il Signore nostro Dio vi ha date? Tu risponderai a tuo figlio: Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente. Il Signore operò sotto i nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l’Egitto, contro il faraone e contro tutta la sua casa. Ci fece uscire di là per condurci nel paese che aveva giurato ai nostri padri di darci. Allora il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il Signore nostro Dio così da essere sempre felici ed essere conservati in vita, come appunto siamo oggi. La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore Dio nostro, come ci ha ordinato”

(Dt. 6, 20-25)

Domenica 5 Dicembre 2021 – 2° Domenica di Avvento

Preparare la tavola come si vede nella foto alla fine con una candela, il crocifisso e il libro dei Vangeli

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Cari genitori,

Dio guida la storia. Nella sua tenerezza e fedeltà egli si fa presente al momento giusto e sempre per un fine di felicità, perché ama tutti e i suoi sono disegni di pace e di bene per ciascuno. Nel Vangelo di oggi ascolteremo che “la Parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto e gridava… “preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte, ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza!”. Con queste parole Giovanni Battista, che predica nel deserto della nostra vita e nei deserti “del mondo d’oggi” ci invita a creare dentro di noi ed intorno a noi spazi di ascolto, di silenzio, di preghiera, di apertura all’opera di Dio in suo figlio Gesù Cristo.

Sono da notare in questa domenica anche le consolanti parole della prima lettura tratta dal profeta Baruc che si posano come carezze su Gerusalemme: “deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell’afflizione, rivestiti dello splendore della gloria che ti viene da Dio per sempre. Avvolgiti nel manto della giustizia di Dio, metti sul tuo capo il diadema di gloria dell’eterno, perché Dio mostrerà il tuo splendore a ogni creatura sotto il cielo”… “Vedi i tuoi figli riuniti…esultanti per il ricordo di Dio. Si sono allontanati da te a piedi incalzati dai nemici; ora Dio te li riconduce in trionfo… Poiché Dio ha deciso di spianare ogni alta montagna e le rupi perenni, di colmare le valli livellando il terreno, perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio… Dio ricondurrà Israele con gioia alla luce della sua Gloria, con la misericordia e la giustizia che vengono da Lui”.

Carissimi, il Signore ci chiama a lasciargli compiere l’opera che ha iniziato in noi per la nostra felicità e la nostra salvezza. Anche noi disponiamoci a preparare i nostri cuori e la nostra vita al Suo amore manifestato nella persona del Suo figlio diletto che viene a salvarci.

Ascolto della parola di Dio e dialogo con i figli (uno dei figli legge il Vangelo)

1 Nell’anno decimoquinto dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilène, 2 sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. 3 Ed egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, 4 com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i
 suoi sentieri!
5 Ogni burrone sia riempito,
ogni monte e ogni colle sia abbassato;
i passi tortuosi siano diritti;
i luoghi impervi spianati.
6 Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!. (Luca 3, 1-6)

Momento di condivisione

Alla luce di questo Vangelo dialogare con i figli  su questa gioiosa attesa del Signore che viene.

DOMANDE:

  • Come accogli l’invito di Giovanni ad accogliere Gesù?
  • Quali sono nel tuo cuore i burroni, i monti, i colli che debbono essere riempiti o abbassati o le vie tortuose che con l’aiuto di Dio possono diventare diritte e quelle impervie spianate?
  • Vedi l’opera che Dio sta facendo di preparare Lui una via di ritorno per i poveri, gli umili, quelli che non ce la fanno?
  • Credi che il Signore ha già preparato una via di salvezza per gli smarriti di cuore?

E’ bene dire fatti concreti.

Il Signore ci previene e ci spiana la strada per questo possiamo confidare in Lui

 

Preghiera conclusiva

“Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.
Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.
Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà
Per chi custodisce la sua alleanza e i suoi precetti.
Il Signore si confida con chi lo teme:
gli fa conoscere la sua alleanza”

dal Salmo 24 (25)

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

consegna bibbia

Domenica 28 Novembre 2021 – 1° Domenica di Avvento

Preparare la tavola come si vede nella foto alla fine con una candela, il crocifisso e il libro dei Vangeli

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Cari genitori,

La parola Avvento, cara al cuore dei cristiani per la pregnante realtà che essa esprime in vista del Natale di Gesù, è anche annuncio di un ritorno del Signore: ritorno del Redentore alla fine dei tempi; ritorno continuo del Figlio di Dio e Salvatore  nella nostra storia nei giorni che ci riguardano.

Il Signore è già venuto, il Signore viene, il Signore verrà di nuovo, “con potere e gloria grande” (Luca 21, 27), e noi lo attendiamo pieni di speranza gioiosa, poiché confidiamo che Egli ci chiami accanto a se nella gloria, a possedere il regno dei cieli, “Alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”: la fiducia e la vigilanza sono le virtù richieste dall’Avvento.

Facciamo in modo, che i nostri cuori non si appesantiscano nelle dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita (Luca 21, 34)! L’Avvento del Cristo non ci trovi lontani dalla fede e disattenti al messaggio della Sua parola! Non trionfino su di noi i nemici della nostra salvezza, perché solo chi spera in Dio non resterà deluso. A Lui, al Signore, eleviamo anche il nostro spirito “in Lui confidiamo”.

Ascolto della parola di Dio e dialogo con i figli (uno dei figli legge il Vangelo)

25 Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 26 mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
27 Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
28 Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. 34 State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; 35 come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 36 Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo». (Luca 21, 25-28. 34-36)

Momento di condivisione

Alla luce del Vangelo ascoltato i genitori dicano ai figli con fatti concreti come vivono l’attesa della venuta del Signore e li aiutino ad avere anche loro una vigilante attesa della venuta di Gesù.

DOMANDE:

  • Che significa la parola Avvento? Quante venute di Gesù tu conosci? Gesù è venuto? Viene? Verrà ancora?
  • Come vivi la tua vita? Aspettando Gesù? In attesa che Gesù torni ancora, come ti prepari alla Sua venuta?

IL SIGNORE  VIENE ANCHE NELLA SOFFERENZA?!

Sì, il Signore viene anche nella sofferenza. Una infermiera in una lettera a Don Giussani dà testimonianza di una ragazza di Comunione e Liberazione che viveva la sua malattia non subendola ma da protagonista unita a Gesù. Scrive questa infermiera – credente – ma che si era allontanata da Dio e non praticava più, che una volta, mentre iniettava la chemioterapia a quella ragazza le venne la voglia “di vedere il suo bel viso e vide che i suoi begli occhi azzurri erano pieni di lacrime e che muoveva le sue labbra: pregava”. Da quel giorno continua a scrivere “attendo ogni lunedì che venga questa ragazza per poterla osservare mentre rende sacro quello che per altri è una condanna”.

Nella preghiera anche noi possiamo vivere uniti a Gesù.

A te, Signore,
innalzo l’anima mia,
mio Dio in te, in te io confido:
che io non resti deluso!
Non trionfino su di me i miei nemici!
Chiunque in te spera non resti deluso”

(Salmo 24, 1-3)

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

consegna bibbia

Domenica 21 Novembre 2021 – 34° del Tempo Ordinario
Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

Preparare la tavola come si vede nella foto alla fine con una candela, il crocifisso e il libro dei Vangeli

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Cari genitori,

il titolo di “Re”, riferito a Gesù, è molto importante nei Vangeli e permette di dare una lettura completa della Sua figura, della Sua missione di salvezza. Al centro della rivelazione della regalità di Gesù Cristo sta ancora una volta il mistero della Sua morte  e resurrezione. Quando Gesù viene messo in croce, i capi dei Giudei lo deridono dicendo: “è il Re di Israele; scenda ora dalla Croce e crederemo in Lui” (Matteo 27, 42).

In realtà, proprio in quanto è il Figlio di Dio, Gesù si è consegnato liberamente alla sua passione, e la Croce è il segno paradossale della Sua regalità, che consiste nella vittoria della volontà d’amore di Dio Padre sulla disobbedienza del peccato. E’ proprio offrendo se stesso nel sacrificio di espiazione che Gesù diventa il Re universale, come dichiarerà Egli stesso apparendo agli Apostoli dopo la resurrezione: “A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra” (Matteo 28, 18).

Ma in che cosa consiste il “potere” regale di Gesù? Non è quello dei grandi di questo mondo; è il potere divino di dare la vita eterna, di liberare dal male, di sconfiggere il dominio della morte. E’ il potere dell’Amore, che sa ricavare il bene dal male, intenerire un cuore indurito, portare pace nel conflitto più aspro, accendere la speranza nel buio più fitto. Questo Regno della Grazia non si impone mai, e rispetta sempre la nostra libertà; ci libera da ogni male e ci dà la libertà dei figli di Dio e la vita eterna.

Ascolto della parola di Dio e dialogo con i figli (uno dei figli legge il Vangelo)

32 Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire.
33 Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?». 34 Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l’hanno detto sul mio conto?». 35 Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?». 36 Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». 37 Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». (Giovanni 18, 32b-37)

cristo re dell'universo

Momento di condivisione

Alla luce del Vangelo ascoltato i genitori dicano ai figli con fatti concreti cosa dice loro questa Parola e li aiutino a contemplare la regalità di Cristo alla luce del mistero della Croce e della Resurrezione.

DOMANDE:

  • Perché e per chi Gesù è morto in Croce?
  • Gesù Crocefisso è sconfitto e ha fallito in tutto… oppure ha vinto il mondo? Regna per sempre? ha tolto ogni potere al maligno e ha sconfitto il peccato e la morte?

NON ABBIATE PAURA! APRITE LE PORTE A CRISTO!

“Il nostro tempo ci invita, ci spinge, ci obbliga a guardare il Signore e immergerci in una umile e devota meditazione del mistero della suprema potestà dello stesso Cristo…

La potestà assoluta e pure dolce e soave del Signore risponde a tutto il profondo dell’uomo, alle sue più elevate ispirazioni di intelletto, di volontà, di cuore. Essa non parla con un linguaggio di forza, ma si esprime nella carità e nella verità. Il nuovo Successore di Pietro eleva oggi una fervente, umile, fiduciosa preghiera: “O Cristo! Fa che io possa diventare ed essere servitore della Tua potestà! Servitore della Tua dolce potestà! Servitore della tua potestà che non conosce tramonto! Fa che io possa essere un servo! Anzi, servo dei tuoi servi”.

Fratelli e sorelle! Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la Sua potestà! Aiutate il Papa e tutti quanto vogliono servire Cristo e, con la potestà di Cristo, servire l’uomo e l’umanità intera!

Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà, aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo.

Non abbiate paura! Cristo sa: “cosa è dentro l’uomo”. Solo Lui lo sa!”

Giovanni Paolo II, 22 ottobre 1978

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

Una sosta d’emergenza per  la preghiera personale

Fermati di fronte a un Crocifisso e contempla.

Intenzione di preghiera

Hai dato la tua vita per me.

Tanto mi hai amato e io non ti conoscevo,

non potevi amarmi di più

Esulti il coro degli Angeli,

gioisca la terra

inondata di nuova luce

lo splendore del re

ha vinto le tenebre del mondo…

senza il peccato di Adamo, Cristo non ci avrebbe redenti

Felice colpa che ci meritò un così grande Salvatore

(Preconio Pasquale)

consegna bibbia

Domenica 14 Novembre 2021 – 33° del Tempo Ordinario

Preparare la tavola come si vede nella foto alla fine con una candela, il crocifisso e il libro dei Vangeli

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Cari genitori,

il brano odierno si apre con alcune immagini cosmiche di tipo apocalittico: “il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli verranno sconvolte”; ma questo elemento viene relativizzato da ciò che segue: “allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi nel cielo con grande potenza e gloria”.

Il “Figlio dell’uomo” è Gesù stesso che collega il presente e il futuro; Gesù non descrive la fine del mondo ma vuole dare la consolante notizia della sua venuta. Le antiche parole dei profeti hanno trovato finalmente un centro nella persona del Messia Nazareno. Gesù è Lui il vero avvenimento che, in mezzo agli sconvolgimenti del mondo, rimane il punto fermo e stabile. Alla fine infatti Gesù affermerà :”il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.

Ascolto della parola di Dio e dialogo con i figli (uno dei figli legge il Vangelo)

24 In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà
e la luna non darà più il suo splendore
25 e gli astri si metteranno a cadere dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
26 Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27 Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
28 Dal fico imparate questa parabola: quando già il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l’estate è vicina; 29 così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte. 30 In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute. 31 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 32 Quanto poi a quel giorno o a quell’ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre. (Marco 13,24-32)

Momento di condivisione

  • In questo momento di pandemia, di crollo di tante sicurezze e paure che ci vuole dire questo Vangelo?

Dire fatti concreti ai figli per indirizzarli alla vigilante attesa e rassicurarli che certamente il Signore Gesù verrà e non tarderà.

  • In ogni celebrazione eucaristica all’annuncio “ Mistero della fede” l’assemblea cristiana risponde “annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la Tua resurrezione, nell’attesa della tua venuta”.

Domanda: nell’attesa della venuta di Gesù, come vive il cristiano?

Risposta: vigilante nell’attesa, esultante nella lode, operoso nella carità

PER RIDERE UN PO’: La fine del mondo non è sempre una cosa brutta. Per esempio “un napoletano” quando se mangia nu bellu babà com’è?

A FINE DU MUNNO!

Per essere più seri: quando ci sono persone che si amano è ‘A FINE DU MUNNO!

E chi più ne sa, più ne aggiunga…

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione…
E NU BELLU BABA’!!!

consegna bibbia

Domenica 7 Novembre 2021 – 32° del Tempo Ordinario

Preparare la tavola come si vede nella foto alla fine con una candela, il crocifisso e il libro dei Vangeli

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Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Cari genitori,

al centro del Vangelo di questa domenica, troviamo una vedova povera, o, più precisamente, il gesto che ella compie gettando nel tesoro del Tempio gli ultimi spiccioli che le rimangono. Un gesto che, grazie allo sguardo attento di Gesù, è diventato proverbiale: “l’obolo della vedova”, infatti è sinonimo della generosità di chi dà senza riserva il poco che possiede, dà se stesso e mette fiduciosamente tutta la sua vita nelle mani di Dio.

Ascolto della parola di Dio e dialogo con i figli (uno dei figli legge il Vangelo)

41 E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. 42 Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. 43 Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44 Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». (Marco 12, 41-44)

Momento di condivisione

  • Prima di tutto sarebbe bello chiedersi che vuole dirmi questa parola? Perché Gesù osserva la folla, non giudica e tuttavia porta i discepoli a fissare la loro attenzione su un particolare fuggevole ma decisivo, l’atto della vedova povera che dà tutto; tutto quello che aveva per vivere, e si mette nelle mani di Dio.
  • Quale legame ha per te il Vangelo di oggi con il comandamento “ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze”.

Sempre meglio che parlino e diano la loro esperienza prima i genitori e dopo i figli

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

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Commemorazione dei fedeli defunti 2021

Preparare la tavola come si vede nella foto alla fine con una candela, il crocifisso e il libro dei Vangeli

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Cari genitori,

il 2 novembre è il giorno del ricordo dei fedeli defunti, in special modo delle persone care con le quali abbiamo vissuto condividendo affetti, gioie e tribolazioni. Ora, nella comunione dei Santi, questa comunanza di vita prosegue nel segno della preghiera e dell’intercessione. E’ anche il giorno della speranza “che non delude”.

La preghiera cristiana per i defunti – che caratterizza l’intero mese di novembre – non può avvenire se non nella luce della Resurrezione di Cristo. Dice infatti l’apostolo Paolo: “se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede… se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini. Ora, invece, Cristo è resuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti” (prima Corinzi, 15, 17-19/20).

Il mondo di oggi ha più che mai bisogno di scoprire il senso di vivere e di morire nella prospettiva della vita eterna. Al di fuori di essa, la cultura moderna, nata per esaltare l’uomo e la sua dignità, si trasforma paradossalmente in cultura di morte, perché, smarrito l’orizzonte di Dio, si trova come prigioniera del mondo, si impaurisce e dà luogo purtroppo a molteplici patologie personali e collettive.

Il Vangelo di oggi ci svela la volontà di Dio che Gesù nostra salvezza è venuto a compiere: “chi crede nel Figlio ha la vita eterna: e io lo resusciterò nell’ultimo giorno”.

Ascolto della parola di Dio e dialogo con i figli (uno dei figli legge il Vangelo)

37 Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, 38 perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39 E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno. 40 Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno». (Giovanni 6, 37-40)

consegna bibbia

Se non si conosce imparare a memoria L’Eterno Riposo

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

Intenzione di preghiera

Ai tuoi fedeli defunti dona Padre il perdono dei peccati, l’eterno riposo e la luce del Tuo Volto in Paradiso.

NOTA: sarebbe bello in questi giorni andare al Cimitero insieme ai figli e fare una preghiera per i fedeli defunti.

Pillole spirituali

“La mia anima non smetta mai di lodare il Signore che non finisce mai di elargire doni. E’ dono di Dio se da peccatore sei chiamato alla giustizia; dono di Dio se sei sostenuto perché tu non cada; dono di Dio che ti venga data la forza di perseverare sino alla fine; sarà dono di Dio anche la resurrezione del tuo corpo morto, cosicchè neppure uno dei capelli del tuo capo vada perduto; sarà dono di Dio la glorificazione dopo la resurrezione; e, infine, sarà ancora dono di Dio poterlo lodare continuamente nell’eternità (San Carlo Borromeo – omelia del 4 settembre 1583)”.

Parole scritte da Don Oreste Benzi e trovate sul suo comodino il giorno della morte (morto nella notte tra l’1 e il 2 novembre 2007): “Nel momento in cui chiuderemo gli occhi a questa terra, la gente che sarà vicina a noi dirà: è morto don Oreste, è morto! In realtà è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere, ma in realtà la morte non esiste perché, appena chiudo gli occhi a questa terra mi apro all’infinito di Dio. Noi lo vedremo, come ci dice Paolo, faccia a faccia, così come Egli è. E si attuerà quella parola che la Sapienza dice al capitolo 3: “Dio ha creato l’uomo immortale, per l’immortalità, secondo la sua natura l’ha creato. Dentro di noi, quindi, c’è già l’immortalità, per cui la morte non è altro che lo sbocciare per sempre della mia identità, del mio essere con Dio. E’ il momento dell’abbraccio con il Padre, così atteso nel cuore di ogni uomo, nel cuore di ogni creatura”.

“Chi prega non ha paura del futuro” biglietto scritto a mano di una mamma ultranovantenne e ritrovato dai figli dopo la sua morte, il 22 ottobre 2021: “la fede è una cosa meravigliosa, perché riesce a illuminare anche la morte. So che vado a vedere Gesù e quest’uomo è il sogno e l’attesa della mia vita. Vi saluto, “vado in Cielo… non piangete!”.

Solennità di tutti i Santi 2021

Preparare la tavola come si vede nella foto alla fine con una candela, il crocifisso e il libro dei Vangeli

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Cari genitori,

la solennità di Tutti i Santi ci mostra il volto bello della Chiesa. Lo riconosciamo nei volti luminosi della moltitudine immensa dei Santi che avvolti in bianche vesti, in piedi davanti al trono e all’Agnello, gridano a gran voce “la salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all’Agnello”, adorano Dio dicendo: “Amen! Lode, Gloria, Sapienza, Azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen”.

Questo giorno e questa assemblea festosa dei Santi ci ricorda la comune vocazione alla santità di tutti i cristiani.

Il Vangelo di oggi, le Beatitudini, ci dice chiaramente che il tesoro della nostra vita è nel cielo “rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.

Beati!, si, ma pellegrini fra le tribolazione e le persecuzioni del modo, le promesse e le consolazioni di Dio.

Ascolto della parola di Dio e dialogo con i figli (uno dei figli legge il Vangelo)

1 Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. 2 Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
3 «Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
4 Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
5 Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
6 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
7 Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
8 Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
9 Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
10 Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
11 Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12 Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi. (Matteo 5, 1-12)

Momento di condivisione

DA IMPARARE A MEMORIA

Domanda: Qual’è la nostra grande e santa chiamata?

Risposta: la santità. Dall’eternità Dio ci ha chiamati ad essere santi ed immacolati nell’amore.

consegna bibbia

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

Intenzione di preghiera

Benedici, custodisci, santifica la tua Chiesa.

Signore facci Santi e noi saremo Santi.

Domenica 31 Ottobre 2021 – 31° del Tempo Ordinario

Preparare la tavola come si vede nella foto alla fine con una candela, il crocifisso e il libro dei Vangeli

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Cari genitori,

il Vangelo di questa domenica mette al centro il comandamento dell’amore. Prima di essere un comando – l’amore non è un comando – è un dono e direi anche una “bella profezia” “amerai Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente, con tutte le tue forze”.

L’amore è il dono di Dio, una realtà che Dio ci fa conoscere e sperimentare, così che come un seme possa germogliare anche dentro di noi e svilupparsi nella nostra vita.

Per questo è assolutamente prioritario ASCOLTARE “il primo è: ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai…” Se per l’ascolto della parola, l’amore di Dio ha messo radici profonde in una persona, questa è in grado di amare tutti anche chi non lo merita, come appunto fa Dio verso di noi. Può amare come Gesù che ha amato il Padre con tutto il suo cuore, la sua anima e le sue forse, e ha amato noi quando eravamo malvagi e peccatori. Gesù nella sua Pasqua ci lascerà la sua eredità, il suo CORPO e il suo SANGUE, la sua PAROLA, il COMANDAMENTO NUOVO: “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”.

Ascolto della parola di Dio e dialogo con i figli (uno dei figli legge il Vangelo)

28 Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». 29 Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; 30 amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza31 E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi». 32 Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v’è altri all’infuori di lui; 33 amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 34 Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo. (Marco 12, 28b-34)

Momento di condivisione

  • Perché anche Gesù sottolinea che il primo comando è ascolta Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: amerai…?
  • E’ possibile amare Dio con tutto il cuore, l’anima, la mente e le forze? E’ possibile amarci gli uni gli altri come ci ha amato Gesù?

Sarebbe importante che i genitori dicendo fatti concreti della loro vita aiutino i figli a conoscere  la storia di salvezza che Dio ha fatto con il suo popolo Israele, con la Chiesa e con loro personalmente. Trasmettendo la fede aiutino i figli con fatti concreti a conoscere e amare Dio e il prossimo.

consegna bibbia

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

Dopo aver finito, preparate qualche dolcetto in segno di festa.

Domenica 17 Ottobre 2021 – 29° del Tempo Ordinario Giornata Missionaria Mondiale

Preparare la tavola come si vede nella foto alla fine con una candela, il crocifisso e il libro dei Vangeli

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Cari genitori,

nel Vangelo di questa domenica vediamo che, dopo che Giovanni Battista fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo”. Tutti i profeti, per ultimo Giovanni Battista, hanno compiuto la loro missione di annunciare la venuta del figlio di Dio. Il vangelo di San Marco, nel primo versetto, dice proprio così “Vangelo di Gesù Cristo figlio di Dio”.

La buona notizia è Gesù stesso.  Gesù significa “Dio salva.  Questa Parola proclama che oggi il figlio, l’amato, Gesù, lui stesso, con la sua presenza e con la sua Parola porta a compimento la missione degli antichi padri e dei profeti. Con la sua presenza non solo rende vicino il regno di Dio, lo rende presente, per questo dice “convertitevi e credete al Vangelo”. La salvezza si realizza nella conversione, in questo radicale cambio di direzione. Convertirsi prima di tutto è “voltarsi”, fare una inversione ad “U”.  Voltarsi a chi? A Gesù, a Dio, a colui che viene, ascoltarlo, credere alla sua parola, seguirlo e con lui diventare pescatore di uomini seguendo la sua chiamata per annunziare il Vangelo. Ogni battezzato sarà annunciatore del Vangelo per salvare gli uomini. Sulle rive del mare di Galilea Gesù vide Simone e Andrea suo fratello, e dice loro: “Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini”. E subito, lasciate le reti lo seguirono. Poco oltre Gesù vide Giacomo e Giovanni figli di Zebedeo. Li chiamò, ed essi, lasciato il loro padre Zebedeo sulla barca con i garzoni lo seguirono. Ecco in questo Vangelo sono chiamati gli apostoli.

Questo Vangelo ci dice anche che non sono solo gli apostoli chiamati ed  inviati due a due ad annunziare il Vangelo, ma sono anche chiamati due a due padre e madre da sempre a dare la vita e ad annunciare il Vangelo ai figli e anche i figli sono chiamati ad ascoltare Dio che li chiama. Sin dal grembo materno siamo amati da Dio e scelti per seguirlo, per amarlo, per essere Santi. E’ bellissimo vedere che siamo chiamati a lasciare tutto non per essere poveri, ma, per avere la vera ricchezza. Gli apostoli lasciarono tutto: le reti, il padre, la madre, la barca e il lavoro, ma non si sono impoveriti perchè chi segue Gesù ha tutto.

Anche gli sposi quando si sposano prima di tutto devono fare una bella battaglia, uscire da se stessi, andare verso l’amata, l’amato, anzi,  lasciare che l’amato, Cristo, venga verso di loro e li porti ad uscire da se stessi e ad amare l’altro, donarsi.  Questa chiamata a dare la vita viene rafforzata dal lasciare il padre, la madre, e tante cose, non per impoverirsi ma per diventare ricchi, grandi e Santi nell’amore, donando la vita per gli altri.

Ascolto della parola di Dio e dialogo con i figli (uno dei figli legge il Vangelo)

14 Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: 15 «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
16 Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17 Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». 18 E subito, lasciate le reti, lo seguirono. 19 Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. 20 Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono. (Marco 1,14-20)

Momento di condivisione

Sarebbe bello se prima i genitori parlino di cosa ha significato e significa per loro accogliere Gesù, ascoltare la sua Parola, credere a Lui, volerlo seguire, voler cercare il regni di Dio, questo è “convertirsi”, che significa “desiderare di convertirsi e seguire il Signore”, è importante che i genitori parlino sinceramente.

Dopo il papà e la mamma possono fare questa domanda ad ogni figlio chiamandolo per nome “io nella mia vita voglio seguire Gesù, e tu? Perché?”

Il bambino risponde con le sue parole e dopo i genitori gli dicono “Va con il Signore, soltanto lui ha parole di vita eterna”.

A questo punto i genitori consegnano il Vangelo ad ogni bambino con queste parole: “Non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Il bambino riceve il libro del Vangelo, lo bacia e lo tiene come una perla preziosa per la sua vita, come lampada per i suo passi.

consegna bibbia

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

Dopo aver finito, preparate qualche dolcetto in segno di festa.