Come si svolgerà il catechismo: indicazioni e catechesi 2020

In questa sezione, considerato che purtroppo le nuove restrizioni e il persistere della pandemia ci impediscono di svolgere le attività di catechismo nella normalità, il Parroco Don Franco cercherà di dare settimanalmente ai ragazzi e ai genitori indicazioni e catechesi per pregare in famiglia e trasmettere la fede ai figli.

Come si svolgerà il catechismo?

  1. partecipando alla Santa Messa della Domenica, ore 10:00 o 11:30
  2. seguendo le attività di catechesi pubblicate online
  3. incontri in presenza ogni quindici giorni:

Primo e secondo anno di Comunione: nel salone blu (salone grande sotto la Chiesa)

  • Martedì ORE 17,00-18,00
  • Mercoledì ORE 17.00-18,00
  • Giovedì ORE 17.00-18,00

Primo, secondo e terzo anno di Cresima (salone rosso accanto agli uffici parrocchiali)

  • Martedì ORE 17,00-18,00
  • Mercoledì ORE 17.00-18,00
  • Giovedì ORE 17.00-18,00

Gli  incontri in presenza dureranno circa 45-50 minuti, avranno carattere liturgico celebrativo.

Si pregano i genitori di arrivare con qualche minuto di anticipo per partecipare all’incontro ed avere tutte le informazioni sul prosieguo del catechismo.

A presto

Don Franco

Cari genitori,

collaborare con Dio per la nascita di nuove vite e trasmettere loro la fede è la più grande realizzazione della persona umana.

Come Maria contemplate, accarezzate, riscaldate la Vita. Siate santi, amatevi, educate i vostri figli nella disciplina del Signore, insegnate loro a pregare e benediteli.

Il Signore, il nostro Dio, Dio della vita sia con voi, vi benedica e faccia risplendere su di voi la luce del Suo volto.

La trasmissione della fede ai figli

Carissimi genitori,

all’inizio di questo nuovo modo di fare catechismo, pur con tutte le limitazioni di non iniziare in presenza con gli altri bambini e i catechisti, sono lieto di incoraggiarvi ad iniziare in presenza, ognuno nella propria casa, i figli con i genitori, recuperando il più antico ed efficace modello di trasmissione della fede.

La famiglia, piccola Chiesa, compie la sua originaria missione di dare la vita e irradiare il Vangelo, al punto che la stessa vita di famiglia diventa itinerario di fede e in qualche modo iniziazione cristiana.

I genitori, mediante la testimonianza della vita, sono i primi araldi del Vangelo presso i figli. Di più pregando con i figli, dedicandosi con essi alla lettura della Parola di Dio ed inserendoli la domenica, Pasqua della settimana, nell’intimo Corpo- eucaristico ed ecclesiale- di Cristo mediante l’iniziazione cristiana, diventano pienamente genitori, generatori cioè, non solo della vita carnale, ma anche di quella divina che, mediante l’opera dello Spirito Santo, scaturisce dalla croce e resurrezione di Cristo (Familiaris Consortio N° 39)

Per facilitare questa vostra missione di trasmettere la fede ai figli, come aiuto vi offro:

  1. Uno schema di preghiera che potrete usare come piccolo rituale per tutti vostri incontri e preghiere in famiglia;
  2. Ogni settimana, il giovedì, vi offrirò una paginetta con la Parola di Dio della domenica, una intenzione di preghiera e qualche “pillola” di spiritualità.

Rituale per la preghiera in famiglia

Inizio

Quando la famiglia è riunita, tutti si fanno il segno della croce, mentre il padre o la madre dice:

“Nel nome del padre e del figlio e dello Spirito Santo”
R. Amen

Saluto

Il padre o la madre dice:

“O Dio, vieni a salvarci. Signore vieni presto in nostro aiuto. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Alleluja”

Tutti insieme, si recita l’invocazione allo Spirito Santo:

“O Signore manda il Tuo Spirito, che rinnovi la faccia della terra”

Ascolto della parola di Dio

Il padre o la madre invita i figli ed i presenti all’ascolto della Parola di Dio e uno dei figli legge il brano della Sacra Scrittura. Il padre o la madre rivolge brevi parole ai figli e ai presenti, illustrando la Parola proclamata. I figli possono fare delle domande ai genitori.

Preghiera

Si può pregare spontaneamente con le parole che escono dal cuore di ciascuno.
Padre nostro, Ave Maria, Angelo di Dio, Eterno Riposo.

Segno della pace

Tutti i presenti si scambiano un bacio di pace.

Preghiera di benedizione

I genitori tracciano sulla fronte dei loro figli il segno di Croce e chi presiede pronuncia la preghiera di benedizione:

“Il Signore ti benedica e ti custodisca. Ti mostri la sua faccia e abbia misericordia di te. Volga a te il tuo sguardo e ti dia pace. Il Signore ti benedica”

oppure prima di coricarsi “Il Signore ti conceda una notte serena ed un riposo tranquillo.”

R. Amen

“Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste norme che il Signore nostro Dio vi ha date? Tu risponderai a tuo figlio: Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente. Il Signore operò sotto i nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l’Egitto, contro il faraone e contro tutta la sua casa. Ci fece uscire di là per condurci nel paese che aveva giurato ai nostri padri di darci. Allora il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il Signore nostro Dio così da essere sempre felici ed essere conservati in vita, come appunto siamo oggi. La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore Dio nostro, come ci ha ordinato”

(Dt. 6, 20-25)

3° Domenica del Tempo Ordinario per volontà di Papa Francesco “DOMENICA DELLA PAROLA DI DIO”

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Cari genitori,

nel Vangelo di questa domenica, dopo che Giovanni Battista fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel vangelo”. Tutti i profeti, per ultimo Giovanni Battista, hanno compiuto la loro missione di annunciare la venuto dal figlio di Dio e il vangelo di San Marco, nel primo versetto, dice proprio così “Vangelo di Gesù Cristo figlio di Dio” e la buona notizia è Gesù e Gesù significa “Dio salva”, l’inviato del Padre, Cristo, l’amato, figlio, figlio di Dio in mezzo a noi allora questa Parola proclama che oggi il figlio, l’amato, Gesù, lui stesso, con la sua presenza e con la sua Parola porta a compimento la missione degli antichi padri e dei profeti. Con la sua presenza non solo rende vicino il regno di Dio, lo rende presente per questo dice “convertitevi e credete al Vangelo”. La salvezza si realizza nella conversione, in questo radicale cambio di direzione, convertirsi prima di tutto è “voltarsi”, fare una inversione ad “U”, voltarsi a chi? A Gesù, a Dio, a colui che viene, ascoltarlo, credere alla sua parola, seguirlo e con lui diventare pescatore di uomini seguendo la sua chiamata per annunziare a seguirlo, per annunziare il Vangelo, ogni battezzato sarà annunciatore del Vangelo per salvare gli uomini. Sulle rive del mare di Galilea Gesù vide Simone e Andrea suo fratello, gli dice: “Seguitemi, vi farò diventare pescatore di uomini”. E subito, lasciate le reti lo seguirono. Poco oltre Gesù vide giacomo e Giovanni figli di Zebedeo. Li chiamò, ed essi, lasciato il loro padre Zebedeo sulla barca con i garzoni lo seguirono. Ecco sono chiamati gli apostoli e questo Vangelo ci dice che non sono solo gli apostoli inviati due a due ad annunciare il Vangelo ma sono chiamati due a due padre e madre da sempre a dare la vita e ad annunciare il Vangelo ai figli e anche i figli sono chiamati ad ascoltare Dio che li chiama sin da piccolini, nel grembo materno siamo amati da Dio e scelti per seguirlo, per amarlo, per essere Santi, poi la vocazione si vede, comunque sia è bellissimo vedere che siamo chiamati prima di tutto a lasciare tutto non per essere poveri, come gli apostoli le reti, il padre, i familiari, la barca e il lavoro ma chi segue Gesù ha tutto, anche gli sposi quando si sposano prima di tutto devono fare una bella battaglia, uscire da se stessi, andare verso l’amata ansi lasciare che l’amato, Cristo, venga verso di lui e li porti ad amare e ad uscire, donarsi e poi c’è questa chiamata a dare la vita che viene rafforzato dal lasciare il padre, la madre, e tante cose ma non per impoverirsi ma per diventare grandi e Santi e maestosi nell’amore, nel dono della vita.

Ascolto della parola di Dio e dialogo con i figli (uno dei figli legge il Vangelo)

14 Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: 15 «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
16 Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17 Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». 18 E subito, lasciate le reti, lo seguirono. 19 Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. 20 Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono. (Marco 1,14-20)

Momento di condivisione

Sarebbe bello se prima i genitori parlino di cosa ha significato e significa per loro accogliere Gesù, ascoltare la sua Parola, credere a Lui, volerlo seguire, voler cercare il regni di Dio, questo è “convertirsi”, che significa “desiderare di convertirsi e seguire il Signore”, è importante che i genitori parlino sinceramente.

Dopo il papà e la mamma possono fare questa domanda ad ogni figlio chiamandolo per nome “io nella mia vita voglio seguire Gesù, e tu? Perché?”

Il bambino risponde con le sue parole e dopo i genitori gli dicono “Va con il Signore, soltanto lui ha parole di vita eterna”.

A questo punto i genitori consegnano il Vangelo ad ogni bambino con queste parole: “Non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Il bambino riceve il libro del Vangelo, lo bacia e lo tiene come una perla preziosa per la sua vita, come lampada per i suo passi.

consegna bibbia

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

Dopo aver finito, preparate qualche dolcetto in segno di festa.

2° Domenica del Tempo Ordinario

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Il Vangelo di questa domenica ci porta a contemplare Gesù, il Figlio amato, nel quale il Padre ha posto il suo compiacimento; oggi Giovanni, che fissa lo sguardo su di lui che passava, dice:”ecco l’Agnello di Dio”! Risuona nei nostri cuori il dolce annuncio, che viene fatto nelle nostre assemblee liturgiche, prima di comunicare al suo corpo e al suo sangue:”Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo! Beati gli invitati alle nozze dell’Agnello”. I discepoli di Giovanni, sentendolo parlare così seguirono Gesù, e alle parole di Gesù: “che cosa cercate?” chiedono: “Maestro, dove abiti?” Disse loro:”venite e vedete”.

Dove abita Gesù? Possiamo seguire Gesù e vedere dove abita? Si, per noi e per la nostra salvezza si è incarnato e si è fatto uomo. Gesù dimora nella volontà del Padre. Ha preso dimora tra di noi è l’Emmanuele, Dio con noi. Per noi Cristo ha percorso tutte le tappe di un’esistenza pienamente umana, dal grembo materno sino alla morte di croce. Per noi si fece Agnello per morire. Si è caricato dei nostri peccati e dei nostri dolori. E’ l’Agnello senza macchia, è l’Agnello della nostra salvezza, è la Pasqua della nostra salvezza.

Ascolto della parola di Dio e dialogo con i figli (uno dei figli legge il Vangelo)

35 Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli 36 e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». 37 E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. 38 Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?». 39 Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
40 Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41 Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» 42 e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)».
43 Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: «Seguimi». 44 Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. 45 Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». 46 Natanaèle esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». 47 Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». 48 Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». 49 Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». 50 Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!». 51 Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo». (Giovanni 1, 35-52)

Momento di condivisione

Domanda: Che significa per te che Gesù è un Agnello, è l’Agnello di Dio che si carica dei nostri peccati e dalle sue piaghe noi siamo guariti? Gesù conduce e pascola lupi o agnellini? Tu vuoi essere un lupo o un agnello mansueto?

E’ bene che per primi parlino i genitori sinceramente e aiutino i figli a farlo anche loro.

Intenzione di preghiera

In questa settimana la Chiesa prega per l’unità dei cristiani. Noi ci uniamo a Gesù che nell’ultima cena ha supplicato il Padre con queste parole:

 “Padre Santo, non prego che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una cosa sola; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.

E la gloria che tu hai dato a me io l’ho data a loro, perché siano una cosa sola, come noi siamo una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mando e che li hai amati come hai amato me” (Giovanni 17, 15-23)

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

Festa del Battesimo del Signore

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Nel Vangelo di questa domenica Gesù si reca al fiume Giordano per farsi battezzare da Giovanni Battista. GiovannI dichiara “io vi ho battezzati con acqua, ma Egli (Gesù) vi battezzerà in Spirito Santo”. Quando Gesù fu battezzato da Giovanni, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne dal cielo la voce del Padre: “Tu sei il figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”.

Gesù discende nel Giordano e santifica le acque e innesta la natura umana nella natura divina. In Cristo che discende dal cielo lui che è figlio di Dio per natura noi veniamo fatti figli di Dio per grazia. In Cristo noi possiamo conoscere il Padre e rivolgerci a Lui chiamandolo Abbà, papà. In Cristo noi possiamo conoscere Dio come nostro creatore e papà, ma anche possiamo conoscere e amare gli altri come fratelli e sorelle.

Ascolto della parola di Dio e dialogo con i figli (uno dei figli legge il Vangelo)

5 Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6 Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico 7 e predicava: «Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. 8 Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo».
9 In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10 E, uscendo dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. 11 E si sentì una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto». (Marco 1, 5-11)

Momento di condivisione

Domanda: Ci sono parole che ti sono rimaste impresse nel tuo cuore? Quali sono le ricchezze del tuo battesimo? Ti senti figlio di Dio? Ti senti amato?

Rinnovazione delle promesse battesimali

Al centro del tavolo mettere una bacinella con un po’ di acqua

Alla luce della festa odierna del Battesimo del Signore facciamo la rinnovazione delle promesse battesimali.

Rinunciate a satana?

RINUNCIO

E a tutte le sue opere?

RINUNCIO

E a tutte le sue seduzioni?

RINUNCIO

Credete in Dio Padre Onnipotente creatore del cielo e della terra?

CREDO

Credete in Gesù Cristo suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?

CREDO

Credete nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica, la comunione dei Santi, la remissione dei peccati,  la resurrezione della carne e la vita eterna?

CREDO

INSIEME: Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa e noi ci gloriamo di professarla, in Cristo Gesù nostro Signore.

AMEN

Ognuno, intingendo la mano nell’acqua benedetta, si fa il segno della croce, in ricordo del suo battesimo.

Sarebbe bello anche fare un po’ di festa con qualche dolcetto, ricercare la data del proprio battesimo e ringraziare il Signore.

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

3° Domenica di Avvento

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Apre la liturgia di questa settimana l’antifona “rallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto: rallegratevi. Il Signore è vicino!” (Fil. 4, 4-5)

Il Vangelo di oggi è chiaro: Giovanni Battista non è il Cristo e il battesimo di Giovanni non è il battesimo di Gesù. Gesù venendo in mezzo a noi è la misericordia divina in persona. È lui la luce del mondo, quella che illumina ogni uomo. Giovanni umilmente di se stesso dice: “io sono voce di uno che grida nel deserto: rendete dritta la via del Signore”. Di Gesù, Giovanni dice: “io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo”.

Accogliamo con gioia questa parola di salvezza. Il Signore è vicino. Rallegriamoci, sta per venire il nostro Salvatore.

Momento di riflessione

In questo tempo di Avvento, con le feste di Natale ormai vicine, domandiamoci: Chi stiamo aspettando? Che cosa ci aspettiamo da colui che viene? Come ci stiamo preparando al Natale?

Ascolto della parola di Dio e dialogo con i figli (uno dei figli legge il Vangelo)

6 Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
7 Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
8 Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.

19 E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?». 20 Egli confessò e non negò, e confessò: «Io non sono il Cristo». 21 Allora gli chiesero: «Che cosa dunque? Sei Elia?». Rispose: «Non lo sono». «Sei tu il profeta?». Rispose: «No». 22 Gli dissero dunque: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». 23 Rispose:
«Io sono voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore
,
come disse il profeta Isaia». 24 Essi erano stati mandati da parte dei farisei. 25 Lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». 26 Giovanni rispose loro: «Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27 uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo». 28 Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.” (Giovanni 1, 6-8.19-28)

Momento di condivisione

Il Vangelo di Giovanni dice: “Venne tra i suoi ma i suoi non l’hanno accolto… a chi lo ha accolto ha dato potere di diventare figli di Dio”. Sarebbe bello condividere genitori e figli qualche momento in cui ho accolto Gesù: come? Dove? Che è successo?

Qualche momento in cui ho rifiutato Gesù: come? Dove? Che è successo? Ho desiderio di tornare a lui?

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

Chiudiamo con un bel canto “Dite agli smarriti di cuore”

 

Ecco il testo del canto (Isaia 35, 4 e seguenti):

Dite agli smarriti di cuore,
Ditelo, ditelo ai poveri:
Coraggio non temete,
Il vostro Dio viene a salvarvi.
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi,
Si schiuderanno le orecchie dei sordi,
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
Griderà di gioia la lingua del muto.
Perché ci  sarà una strada,
un cammino di salvezza,
un cammino,
una via per i poveri,
e su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore (x2)
Tutti i poveri, ciechi, zoppi, i lontani dal Signore, (x2)
i peccatori
E canteranno felicità (x2)
Alleluja Alleluja (x2)

Solennità dell’Immacolata Concezione

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Nel Vangelo che sarà proclamato, che non è quello della Solennità, ma quello subito dopo, Maria visita, dopo l’annunciazione, la cugina Elisabetta. È lo Sposo che viene a visitare la terra. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. L’amico dello Sposo, Giovanni Battista, dal grembo materno già annunzia la presenza del Salvatore “Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”.

L’annunzio dell’Angelo è stato ascoltato e accolto da Maria nel cuore e nell’anima. Perché Maria ha creduto, immediatamente la Parole si è fatta carne, Gesù è già vivo nel suo grembo; Maria, pur rimanendo Vergine, immediatamente è Madre di Gesù. Arca della nuova Alleanza lo porta e lo annunzia alla cugina Elisabetta. Appena il saluto arriva alle orecchie di Elisabetta e al bambino nel suo grembo esplode in lei la benedizione e la lode per la presenza del Signore. A sua volta Maria con il Magnificat completerà la proclamazione delle meraviglie del Signore.

Momento di condivisione

N.B. Prima di ascoltare il Vangelo è bene mettere in comune:

A) I nostri sentimenti di speranza, le aspettative della nostra vita. Vorrei che nella mia vita si realizzasse…

B) I nostri dubbi, le nostre delusioni, le nostre incredulità. Perché le cose non cambiano?

Ascolto della parola di Dio: leggere il Vangelo e dialogo con i figli

39 “In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. 40 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo 42 ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43 A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? 44 Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. 45 E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore».
46
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
47
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
49
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
50
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
51
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
52
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
53
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
54
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
55
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre».
56
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.” (Luca 1, 39-56)

Sarebbe bello farsi alcune domande: come è possibile che si realizzino i desideri del mio cuore? Veramente nulla è impossibile a Dio? Ci credo? Si può realizzare nella mia vita quello che accade a Maria ed Elisabetta?

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

Ascoltate e imparate il canto “Benedetta sei Tu, Maria”

2° Domenica di Avvento

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Cari genitori, in questa settimana, II^ di Avvento, non ci appoggiamo al Vangelo del giorno ma alla prima lettura della Solennità dell’Immacolata.

Adamo ed Eva, sedotti dal serpente, hanno mangiato del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male e unitamente sperimentano la separazione da Dio, la nudità, la paura. Sperimentano il peccato, la morte dell’essere e la devastante rovina di tutte le più belle relazioni di amore.

Alla caduta di Adamo ed Eva, Dio risponde con una promessa di salvezza: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la sua stirpe e la tua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”.

Nella pienezza dei tempi Dio manderà Gesù, il suo Amato, il Figlio, colui che distruggerà il potere di satana e ricondurrà noi peccatori al Padre. Come a Pasqua possiamo cantare “felice colpa che ci meritò un così grande Salvatore” e nutrirci del Pane vivo disceso dal cielo, di Gesù il frutto benedetto del grembo di Maria.

Momento di condivisione

Prima di ascoltare il brano della Scrittura, sarebbe bello che i genitori e i figli mettano brevemente in comune:

A) Un sentimento positivo es: questa settimana un momento bello è stato quando ho provato gioia/serenità/speranza/amore con Dio genitori e amici/unione con Dio/sicurezza

B) Un sentimento negativo es: questa settimana mi sono sentito triste/ho sofferto quando… ho avuto paura/ ansia/ mi sono sentito solo/ abbandonato/ho avuto rabbia/ho sofferto per la pandemia

Ascolto della parola di Dio: leggere il Vangelo e dialogo con i figli

9 “Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». 10 Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».
11 Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?».
12 Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». 13 Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
14 Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché tu hai fatto questo,
sii tu maledetto più di tutto il bestiame
e più di tutte le bestie selvatiche;
sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
15 Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stirpe
e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».

20 L’uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi.” (Genesi 3, 9-15.20)

N.B. Alla luce della Parola ascoltata è bene interrogarsi: tu dove sei? Hai paura? Perché soffri? Ti sei forse separato da Dio? Credi che Dio ti ama così come sei? Hai speranza?

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

Una sosta d’emergenza

Fermati di fronte a un Crocifisso e contempla.  Chiediti non perché soffre, chiediti per chi soffre Gesù

Intenzione di preghiera

Hai dato la tua vita per me.

Tanto mi hai amato e io non ti conoscevo,

non potevi amarmi di più

Esulti il coro degli Angeli,

gioisca la terra

inondata di nuova luce

lo splendore del re

ha vinto le tenebre del mondo…

senza il peccato di Adamo, Cristo non ci avrebbe redenti

Felice colpa che ci meritò un così grande Salvatore

(Preconio Pasquale)

1° Domenica di Avvento

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

I Padri della Chiesa, San Bernardo di Chiaravalle in particolare, parlano di una triplice venuta del Signore Gesù. Nella prima venuta Egli venne nella debolezza della carne, si è incarnato e si fece uomo per la nostra salvezza, nell’ultimo verrà nella maestà della gloria per giudicare i vivi e i morti. Tra queste due venute ve ne è una intermedia nella potenza dello Spirito.

Se uno mi ama e osserverà la mia parola il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora dentro di lui” (Giovanni 14, 23).

Sono beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la custodiscono nel loro cuore, nel profondo della loro anima. Oggi diamo due testi biblici che possono essere usati o in un’unica celebrazione o in due incontri separati se ci si vuole fermare un po’ di più nel dialogo con i figli.

Nel primo testo contempliamo l’Amato che viene, l’Amato che prende a dirmi insistentemente: alzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto! … mostrami il tuo viso, fammi udire la tua voce. Con Gesù, con l’Amato, non solo passiamo dall’inverno alla primavera, passiamo anche dalla tristezza alla gioia, dalla paura all’amore, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita.

Ascolto della parola di Dio: leggere il Vangelo e dialogo con i figli

8 Una voce! Il mio diletto!
Eccolo, viene
saltando per i monti,
balzando per le colline.
9 Somiglia il mio diletto a un capriolo
o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta
dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia attraverso le inferriate.
10 Ora parla il mio diletto e mi dice:
«Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
11 Perché, ecco, l’inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n’è andata;
12 i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
13 Il fico ha messo fuori i primi frutti
e le viti fiorite spandono fragranza.
Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
14 O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è leggiadro» (Cantico 2, 8-14)

Nel dialogo con i figli sarebbe bello condividere come stiamo vivendo il momento attuale della pandemia e che cosa chiediamo al Signore. È bene che parlino sia i figli che i genitori.

Nel secondo testo, contempliamo l’Annuncio dell’Angelo a Maria. Maria accoglie nel suo cuore e nella sua anima la Parola del Signore “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua Parola” (Luca 1,38). La parola annunziata, diventa la parola accolta, la parola accolta diviene la parola incarnata e già compiuta: è Gesù già vivente nel grembo di Maria. Maria è beata perché ha creduto; perché ha creduto, immediatamente è divenuta la madre del Signore.

26 Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». 29 A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 30 L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34 Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». 35 Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 36 Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37 nulla è impossibile a Dio». 38 Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei. (Luca 1,26-38)

 

L’Avvento è un tempo di gioia e di attesa come quando la mamma attende la nascita del suo bambino.

Sarebbe bello che i bambini chiedessero ai genitori (ovviamente, in particolare, alla mamma):

Come avete vissuto il tempo in cui aspettavate la mia nascita?

La risposta sincera dei genitori per i figli sarà un bel “regalone di Natale”.

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

“O cieli piovete dall’alto

O nubi mandateci il Santo

O terra apriti o terra e germini il Salvatore”

Intenzione di preghiera

Proteggi, custodisci, santifica tutte le nostre famiglie. Difendici dal maligno. Dacci il nostro pane quotidiano, dacci sempre il nostro amore quotidiano.

Solennità di N.S. Gesù Cristo Re dell’Universo

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Carissimi,

così recita il Credo Niceno-Costantinopolitano. “Gesù Cristo nostro Signore per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al Cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine”.

Nel Vangelo dell’odierna Solennità contempliamo Gesù seduto sul trono della sua gloria. Egli giudicherà i vivi e i morti. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre. Saremo giudicati dall’Amore e se abbiamo amato come Lui. Si compiranno le beatitudini, i giusti erediteranno il regno di Dio preparato per loro fin dalla fondazione del mondo. Gli empi saranno cacciati “via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli”.

Ascolto della parola di Dio: leggere il Vangelo e dialogo con i figli

31 Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. 32 E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35 Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. 41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44 Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45 Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. 46 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».” (Matteo 25,31-46)

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

Intenzione di preghiera

“Venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.

Vieni, vieni presto Signore Gesù!”

Pillole catechistiche

I NOVISSIMI: morte, giudizio, inferno, paradiso

MISTERO DELLA FEDE:

Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua resurrezione, nell’attesa della tua venuta.

33° Domenica del tempo ordinario

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Questa settimana il Vangelo di San Matteo presenta la parabola dei talenti. Meravigliamoci per l’agire del padrone, cioè del Padre, che ci dona tutto gratuitamente e ci dà fiducia, lasciandoci il compito di far fruttificare i suoi doni per lo sviluppo del suo regno.

San Cirillo di Gerusalemme in una catechesi molto bella sulla fede e il simbolo della fede dice: “perciò, fratelli, conservate con ogni impegno la tradizione che vi viene trasmessa e scrivetene gli insegnamenti nel più profondo del cuore… ricordate che avere fede significa far fruttare la moneta (i talenti sono il deposito della fede) che è stata posta nelle vostre mani. E non dimenticate che Dio vi chiederà conto di ciò che vi è stato donato. Vi scongiuro”, come dice l’Apostolo, “al cospetto di Dio che dà la vita a tutte le cose, e di Cristo Gesù, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato” (I Tim. 6, 13), conservate intatta fino al ritorno del Signore nostro Gesù Cristo questa fede che vi è stata insegnata. Ti è stato affidato il tesoro della vita, e il Signore ti richiederà questo deposito nel giorno della sua venuta (San Cirillo di Gerusalemme, catechesi V sulla fede e il simbolo della fede 12-13; P.G. 519-523).

Che gioia poter restituire al Padre celeste la sua Parola compiuta, che allegria sentirsi dire “bene, servo buono e fedele sei stato fedele nel poco, ti darò autorità sul molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Ci liberi il Signore dall’essere servi malvagi e pigri rischiando di sentirci dire “e il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.

Ascolto della parola di Dio: leggere il Vangelo e dialogo con i figli

14 Poiché avverrà come a un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità; e partì. 16 Subito, colui che aveva ricevuto i cinque talenti andò a farli fruttare, e ne guadagnò altri cinque. 17 Allo stesso modo, quello dei due talenti ne guadagnò altri due. 18 Ma colui che ne aveva ricevuto uno, andò a fare una buca in terra e vi nascose il denaro del suo padrone. 19 Dopo molto tempo, il padrone di quei servi ritornò a fare i conti con loro. 20 Colui che aveva ricevuto i cinque talenti venne e presentò altri cinque talenti, dicendo: “Signore, tu mi affidasti cinque talenti: ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. 21 Il suo padrone gli disse: “Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore”. 22 Poi, si presentò anche quello dei due talenti e disse: “Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. 23 Il suo padrone gli disse: “Va bene, servo buono e fedele, sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore”. 24 Poi si avvicinò anche quello che aveva ricevuto un talento solo, e disse: “Signore, io sapevo che tu sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; eccoti il tuo”. 26 Il suo padrone gli rispose: “Servo malvagio e fannullone, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 dovevi dunque portare il mio denaro dai banchieri; al mio ritorno avrei ritirato il mio con l’interesse. 28 Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti. 29 Poiché a chiunque ha, sarà dato ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. 30 E quel servo inutile, gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti” (Matteo 25,14-30)

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

Intenzione di preghiera

“Eccomi, sono la serva del Signore, si compia in me la Sua parola”

Preghiera di benedizione

Piccolo deposito della fede: due note bibliche sulla creazione

1. Genesi 1,27. Maschile e femminile.

La creazione dell’essere umano (eb. ‘Adàm) “a immagine e somiglianza” di Dio, come maschio e femmina, lascia intuire il profondo mistero dell’essere divino stesso, il quale, del tutto estraneo a qualsiasi connotazione sessuale (Gv. 4,24; I Gv. 1,5; 4,8), include però in sè, in modo ineffabile e supremo, la perfezione di entrambi i generi (Is. 42,14; 49,15; 66,13). Se la donna (‘ishàh) proviene dall’uomo (‘ish), quest’ultimo è chiamato tale solo dopo la creazione della donna (Genesi 2,23). Lungi da ogni forma di maschilismo o femminismo è quindi nella loro correlazione e piena reciprocità nell’amore, ma senza confusione (Dt. 22,5), che essi esprimono il mistero della comunione trinitaria e dell’alleanza tra Dio e l’umanità, tra Cristo e la Chiesa (I Cor. 7,3-4; 11,1-16). Il marito rappresenta l’iniziativa d’amore e servizio offerto da Dio in Cristo Sposo; la moglie manifesta la libera e spontanea adesione dell’umanità Chiesa-Sposa, beneficiaria dell’alleanza (Ef. 5,21-32). Tale comunione nella distinzione (pericoresi), radicata nel mistero trinitario e cristologico, comporta totale parità di dignità (Gal. 3,28), nella differenza dei ruoli ( 1 Tm. 2,9-15). Passando per il Ct., la dinamica nuziale, che affiora in origine, attraversa la Bibbia e culmina nelle nozze dell’agnello (Ct. 2,16; Ap. 19-22). Cf. nota a Gv. 4,53 e Ad Ap. 12,1).

 

2. Genesi 3,20. Adamo/Eva.

Eva, chiamata qui “madre di tutti i viventi” e Adamo “padre del mondo” (Sap. 10,1) sono creati da Dio “maschio e femmina”, a sua immagine e somiglianza, per essere “un’unica carne” e fecondi (Gen. 1,26-28; 2,24, Mt. 19, 4-5). Dio plasma Adamo dalla terra (‘adamàh): da essa è tratto e prende nome (‘adàm può indicare sia l’uomo sia il genere umano) e lo anima con uno spirito di vita. Eva è plasmata dalla costola di lui dormiente (Gen. 2, 7. 21-23): per la creazione della donna l’ebraico. Usa il verbo hanàh (Gen. 2,22), let. “costruire”, impiegato anche per l’edificazione di una casa e di una famiglia, come quella di Davide (2 Sam. 7, 11). Se in ebraico la donna (‘ishàh) prende nome dall’uomo (‘ish), è pur vero che, solo dopo la creazione di Eva Adamo è chiamato uomo, come ad indicare che solo in lei trova la sua identità, un aiuto che “gli sta di fronte” (Genesi 2, 18. 20-23), il che segnala uguale dignità nella differenza d’identità e di ruoli. Scacciati dall’Eden per il peccato di origine (Gen. 3), Dio li cerca e li solleva (Sap. 10,1) così come fa con l’umanità, che essi riassumono, nella storia di salvezza che culmina in Cristo, “figlio di Adamo” (Lc. 3,38): il peccato e la morte del primo Adamo sono vinti per grazia e giustificazione del nuovo (Rm. 5. 12-21; 1 Cor. 15-22). La Chiesa è la “donna” (Ap. 12, 1), nuova Eva e sposa di Cristo (Ef. 5, 25-27. 31-32), sorta dal costato di lui “dormiente” sulla Croce (Giovanni 19, 34) è animata dal suo Spirito vivificante (Gv. 19, 30; I Cor. 15, 45-49). È Cristo la discendenza della donna profetizzata giù in Gen. 3 ,15, di Maria, la quale a sua volta è “la donna” (Gv. 2,4; 19 26-27; Ap. 12,1), la nuova Eva, madre di tutti i viventi.

Domanda: Chi ci ha creato?
Risposta:
ci ha creato Dio
Domanda:
Perché Dio ci ha creato?
Risposta:
Dio ci ha creato a sua immagine e somiglianza, maschio e femmina, ci ha creati per amore e per amare

A proposito del deposito della fede vi invitiamo anche, magari in un altro giorno, a leggere con i figli questa bella lettera del Cardinal Bassetti sull’Eucarestia centro della vita cristiana e con i bambini, alla fine, pregare per il Cardinale e perchè nella Chiesa si riscopra la bellezza della celebrazione eucaristica.

32° Domenica del tempo ordinario

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo Sposo! Andategli incontro!”.

Attraverso la parabola delle 10 vergini Cristo, Sposo della Chiesa, ci invita a vegliare e a tenerci pronti per il banchetto nuziale con Lui nella Gerusalemme celeste.

La lampada, sia la lampada portatile, sia la menoràh, il candelabro con 7 lampade, posto nella tenda e nel tempio, doveva risplendere ininterrottamente come simbolo della presenza di Dio e simbolo della vita. Se Dio è detto “lampada” è perché la sua Parola illumina e al contempo dona la vita: con la Sua luce consente di attraversare le tenebre. Nel mondo è venuto Gesù, la luce vera, che illumina ogni uomo. La Chiesa, luce delle genti, è rivestita della luce di Cristo risorto. La Chiesa, come Vergine Sposa, vive con le lampade accese. Nell’attesa dello Sposo, si prepara alle nozze con l’agnello. Lo Spirito e la Sposa dicono “Vieni!”. E chi ascolta, ripeta “Vieni!”.  …Sì, “Vengo presto!”. Amen. “Vieni Signore Gesù” (Apocalisse 22, 17.20)

Ascolto della parola di Dio: leggere il Vangelo e dialogo con i figli

1 Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. 2 Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3 le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; 4 le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi. 5 Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. 6 A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! 7 Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8 E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. 9 Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. 10 Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11 Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! 12 Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco. 13 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora” (Matteo 25,1-13)

Breve nota catechistica

Un’autentica iniziazione cristiana conduce gradualmente a mettere la propria vita sotto la Parola di Dio, perché il cristiano, reso vigilante e con la lampada accesa, in attesa del Signore, diventi egli stesso “lampada” posta sul candelabro (Matteo 5, 14-15).

  • Nel battesimo, con Cristo, sepolti con lui nella morte, con Lui risorgiamo alla vita immortale;
  • Unti di Spirito Santo col sacro crisma diveniamo membra vive del corpo di Cristo che è la Chiesa;
  • La veste bianca non solo significa la distruzione del peccato originale, ma anche la vita immortale che prende dimora dentro di noi; l’uomo nuovo rivestito di santità e grazie; le opere buone, che con la grazia di Dio possiamo e dobbiamo fare. La veste bianca è anche la nostra prima veste nuziale;
  • La candela accesa dal cero pasquale, segno di Cristo Luce, indica la fede e l’amore che vanno sempre alimentati in noi dallo Spirito Santo e dalla trasmissione della fede;
  • L’Effeta apriti” è l’apertura delle orecchie all’ascolto della parola di Dio e l’apertura della bocca alla lode di Dio e all’annunzio del Vangelo.

Preghiere come da riturale, segno della pace e preghiera di benedizione

Intenzione di preghiera

Donaci Signore di vivere sempre vigilanti nell’attesa, operosi nella carità, esultanti nella lode.

Pillola spirituale

Santa Teresa D’Avila

Le ultime parole prima di morire di Santa Teresa D’Avila, una vera innamorata di Gesù: “Sposo, ormai è l’ora che ci vediamo”.

 

Chiara Corbella Petrillo

Il 12 giugno, in un clima di pianto e festa insieme, Chiara Corbella, insieme con i familiari e le persone più strette, celebra l’Eucarestia. Chiara è felice, bella, luminosa. Parla e ride con i presenti in un’atmosfera di straordinaria serenità. Il Vangelo è quello di Matteo, l’episodio quello in cui Gesù dice ai suoi discepoli: “voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo” (Matteo 5, 13-16)

… Padre Vito le chiede se questa luce del mondo che per non rimanere nascosta viene posta sul candelabro è Gesù. Chiara annuisce. Poi le chiede qual è il candelabro di Gesù “e lei ha detto: “il candelabro è la Croce”. E allora le ho detto: “Chiara, sei luminosa perché stai sul candelabro con Gesù”. E lei, che prima magari si scherniva – racconta Padre Vito – in quel momento ha fatto un sorriso meraviglioso e ha confermato: “si, è così!”.”  (Simone Troisi e Cristiana Paccini, Siamo nati e non moriremo mai più, pagg. 205-206 – Edizione San Paolo)

Solennità di Tutti i Santi 2020

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

La solennità di Tutti i Santi ci mostra il volto bello della Chiesa. Lo riconosciamo nei volti luminosi della moltitudine immensa dei Santi che avvolti in bianche vesti, in piedi davanti al trono e all’Agnello, gridano a gran voce “la salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all’Agnello”, adorano Dio dicendo: “Amen! Lode, Gloria, Sapienza, Azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen”.

Questo giorno e questa assemblea festosa dei Santi ci ricorda la comune vocazione alla santità di tutti i cristiani.

Il Vangelo di oggi, le Beatitudini, ci dice chiaramente che il tesoro della nostra vita è nel cielo “rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.

Beati! si, ma pellegrini fra le tribolazioni e le persecuzioni del modo, le promesse e le consolazioni di Dio.

Ascolto della parola di Dio e dopo la lettura dialogo con i figli

1 Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. 2 Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
3 «Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
4 Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
5 Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
6 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
7 Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
8 Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
9 Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
10 Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
11 Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12 Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.” (Matteo 5,1-12a)

Da imparare a memoria

Domanda: Qual è la nostra grande e santa chiamata.

Risposta: La santità. Dall’eternità Dio ci ha chiamati ad essere santi ed immacolati nell’amore.

Preghiere come da rituale, segno della pace e preghiera di benedizione

Intenzione di preghiera

Benedici, custodisci, santifica la tua Chiesa.

Signore facci Santi e noi saremo Santi.

 

Pillole di santità

Anche se ci dilunghiamo un po’, offriamo due giovani testimoni di santità:

BEATO CARLO ACUTIS nato al cielo a 15 anni il 12 ottobre 2006. Beatificato l’11 ottobre 2020.

Tutti nascono come originali ma molti muoiono come fotocopie” “la nostra meta deve essere l’infinito, non il finito. L’infinito della nostra Patria. Da sempre siamo attesi in Cielo

Per arrivare alla santità, cioè la nostra felicità eterna, per orientarsi verso la Meta (il Cielo) e non morire “come fotocopie”, Carlo diceva che la nostra bussola deve essere la Parola di Dio, con cui dobbiamo confrontarci costantemente. Ma per una Meta così alta servono dei Mezzi specialissimi: i Sacramenti e la preghiera. In particolare Carlo metteva al centro della propria vita il Sacramento dell’Eucarestia, che chiamava “la mia autostrada per il Cielo”. Ammesso alla Prima Comunione a soli 7 anni, da allora non mancò mai all’appuntamento quotidiano con la Santa Messa e la recita del Santo Rosario. Cercava sempre di fare un poco di Adorazione Eucaristica, convinto com’era che, stando dinanzi a Gesù Eucarestia, si diventa Santi.

 

CHIARA LUCE BADANO nata e volata al Cielo il 7 ottobre 1990 a 19 anni. Beatificata il 25 settembre 2010.

A sette anni e mezzo riceve Gesù Eucarestia e in un pensierino scrive “Tu ci dai il Pane, Tu ci dai il Tuo Amore. Aiuta noi pure a donare ciò che abbiamo ricevuto, pane e amore”.

Riceve dal parroco un Vangelo, lo legge e lo rilegge, lo medita e scrive “Ho riscoperto il Vangelo sotto una nuova luce. Ho capito che non ero una cristiana autentica, non lo vivevo fino in fondo. Ora voglio fare di questo magnifico libro il mio unico scopo della vita… come per me è facile imparare l’alfabeto, così deve esserlo anche vivere il Vangelo”.

Amare tutti, amare sempre, amare per prima e non attendersi il ritorno”.

Io devo compiere istante, per istante, la volontà di Dio, devo stare al gioco di Dio

A soli 11 anni e mezzo scopre Gesù Abbandonato, ossia il Crocifisso. Lo vede nelle difficoltà, nelle sofferenze e nelle contrarietà. Afferma determinata e serena: “scelgo Gesù come mio primo sposo, preparandomi per quando viene: PreferirLo!”.

Al risveglio da una operazione sussurra “perché Gesù, perché? “E subito aggiunge: “se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch’io!”

Tre mesi prima di morire scrive a Chiara Lubich “riuscirò anch’io ad essere fedele a Gesù Abbandonato, e a vivere per incontrarlo?… Mi sento così piccola e la strada da compiere è così ardua, spesso mi sento sopraffatta dal dolore. Ma è lo Sposo che viene a trovarmi, vero?”… 19 luglio 1990

Si prepara all’incontro con Gesù, prepara la sua festa di Nozze, prepara accuratamente la liturgia del suo funerale come una festa, si fa preparare l’abito da sposa e lo fa provare alla sua amica Chicca Coriasco. E’ pronta per le Nozze, accoglie lo Sposo che viene, e vola in Cielo con il suo Gesù Abbandonato il 7 ottobre 1990. Prima di morire alla mamma dice: “ciao, sii felice, io lo sono!

La consegna di Chiara Luce: “i giovani sono il futuro, io non posso più correre però vorrei passare la fiaccola come alle Olimpiadi. I giovani hanno una vita sola e vale la pena di spenderla bene

Commemorazione dei fedeli defunti 2020

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Il 2 novembre è il giorno del ricordo dei fedeli defunti, in special modo delle persone care con le quali abbiamo vissuto condividendo affetti, gioie e tribolazioni. Ora, nella comunione dei Santi, questa comunanza di vita prosegue nel segno della preghiera e dell’intercessione. È anche il giorno della speranza “che non delude”.

La preghiera cristiana per i defunti – che caratterizza l’intero mese di novembre – non può avvenire se non nella luce della Resurrezione di Cristo. Dice infatti l’apostolo Paolo: “se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede… se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini. Ora, invece, Cristo è resuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti” (1 Corinzi, 15,17-19/20).

Il mondo di oggi ha più che mai bisogno di scoprire il senso di vivere e di morire nella prospettiva della vita eterna. Al di fuori di essa, la cultura moderna, nata per esaltare l’uomo e la sua dignità, si trasforma paradossalmente in cultura di morte, perché, smarrito l’orizzonte di Dio, si trova come prigioniera del mondo, si impaurisce e dà luogo purtroppo a molteplici patologie personali e collettive.

Il Vangelo di oggi ci svela la volontà di Dio che Gesù nostra salvezza è venuto a compiere: “chi crede nel Figlio ha la vita eterna: e io lo resusciterò nell’ultimo giorno

Ascolto della Parola di Dio, leggere il Vangelo e dialogo con i figli

37 Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, 38 perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39 E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno. 40 Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno». (Giovanni 6, 37-40)

L’eterno riposo (Se non si conosce imparare a memoria)

Preghiere come da rituale, segno della Pace e preghiera di benedizione

Intenzione di preghiera

Ai tuoi fedeli defunti dona Padre il perdono dei peccati, l’eterno riposo e la luce del Tuo Volto in Paradiso.

NOTA: sarebbe bello in questi giorni andare al Cimitero insieme ai figli e fare una preghiera per i fedeli defunti.

 

Pillola spirituale

“La mia anima non smetta mai di lodare il Signore che non finisce mai di elargire doni. E’ dono di Dio se da peccatore sei chiamato alla giustizia; dono di Dio se sei sostenuto perché tu non cada; dono di Dio che ti venga data la forza di perseverare sino alla fine; sarà dono di Dio anche la resurrezione del tuo corpo morto, cosicchè neppure uno dei capelli del tuo capo vada perduto; sarà dono di Dio la glorificazione dopo la resurrezione; e, infine, sarà ancora dono di Dio poterlo lodare continuamente nell’eternità (San Carlo Borromeo – omelia del 4 settembre 1583)”.

30° Domenica del Tempo Ordinario

Inizio

Saluto e invocazione dello Spirito Santo

Breve introduzione per i genitori

Il Vangelo di domenica prossima ci presenta un dottore della legge che interroga Gesù su quale è nella Legge il grande comandamento.

Gesù risponde che “amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” e il Grande e Primo comandamento.

Non è però il solo comandamento, ve n’è un secondo “amerai il tuo prossimo come te stesso”.

Sappiamo poi come Gesù ha compiuto e sintetizzato tutto nel suo Amore al Padre e a noi fino alla morte di croce. Donandoci se stesso e lo Spirito Santo ci darà anche il comandamento nuovo “come io vi ho amato così amatevi voi gli uni gli altri”.

Ascolto della Parola di Dio e dopo la lettura dialogo con i figli

34 Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35 e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36 «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». 37 Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38 Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. 39 E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Da imparare a memoria

Domanda: perché Dio ci ha creato?

Risposta: per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita e poi goderlo in paradiso

(dal catechismo di San Pio X)

Preghiere come da rituale, segno della pace, preghiera di benedizione

Intenzione di Preghiera

Per la giornata missionaria mondiale

Signore invia tanti e santi operai nella tua messa. Rendici santi e testimoni veraci del tuo amore, della tua santità. Santifica le nostre famiglie

Pillole Spirituali

“Beato il monaco che, dopo Dio, considera tutti gli altri uomini come Dio” (Evagrio Pontico, trattato sulla preghiera, n° 123).

In Chiesa, entra per pregare, esci per amare” (Suor Maria Laura Mainetti, martire che sarà presto beatificata)

Prima di crearci, Dio ci amava” (Santa Giuliana di Norwich)